giovedì 4 dicembre 2014

Calendario dell'Avvento: 2 - 3 - 4 Dicembre



Maria e Giuseppe camminavano in direzione di Betlemme, quando furono bloccati da una pietra enorme, che era così grossa che sbarrava tutta la strada.  Due soluzioni si offrivano ai viaggiatori: aprirsi un varco attraverso i cespugli che fiancheggiavano la strada, oppure scavare il blocco di pietra.
Dovete sapere che questa enorme pietra aveva una storia. Quando fu fatta quella strada, sette robusti operai avevano unito le loro forze per eliminare l'enorme pietra e l'avevano fatta rotolare a lato della strada. Quando, il giorno successivo, ritornarono al loro lavoro ritrovarono la pietra in mezzo alla via. Si arrabbiarono ed imprecarono;  poi sputarono sulle loro grosse mani e rotolarono la pietra per la seconda volta. Ma l'indomani essa era al suo solito posto.
I lavoratori furono presi dalla collera, imprecarono e bestemmiarono. Poi, unendo le loro forze, la fecero rotolare per la terza volta a lato della strada. Il giorno seguente, trovarono il masso nel posto dove era sempre stato. Questa volta non si arrabbiarono più di tanto e si guardarono sconcertati da questo mistero. Decisero allora di andare a trovare un eremita che viveva nei boschi e gli raccontarono la loro disavventura.
L'eremita li ascoltò con attenzione. Scosse la testa con aria di comprensione e disse: "Colui che deve sbarazzare la strada da questa enorme pietra non è ancora arrivato. Lasciate, dunque, il masso dove si trova e lasciate a colui che ne è incaricato il compito di spostarlo". I sette operai ritornarono al loro cantiere.
Seguirono il consiglio dell'eremita ed il masso restò nel mezzo della strada, con grande contrarietà per i numerosi viaggiatori. Maria e Giuseppe arrivarono anch'essi davanti a questa grossa pietra che sbarrava il cammino. Giuseppe non era in grado di farla rotolare, neanche con l'aiuto dell'asinello. Giuseppe se ne stava pensieroso davanti all'ostacolo e, mentre rifletteva, toccò la pietra con il suo bastone. Subito questa si spaccò in due e ciascuna metà si ribaltò a un lato della strada. Allora si vide che il masso era pieno di cristalli che scintillavano alla luce del Sole.
Poco tempo dopo, l'eremita capitò su questa strada. Trovò il masso spaccato in due, con tutti i suoi cristalli scintillanti. I suoi occhi s'illuminarono e disse: "Colui che doveva togliere la pietra dalla strada è venuto". Ed il suo cuore si riempì di gioia e di speranza.





Sulla strada che li conduceva a Betlemme, Maria e Giuseppe giunsero un giorno sulla riva di un ruscello. Si trattava di un ruscelletto, ne largo né profondo. Ma in pieno inverno, l'acqua era molto fredda. L'asinello immerse prudentemente uno zoccolo nell'acqua e lo ritirò subito: aveva avuto l'impressione che il freddo gli mordesse la zampa. Era ben deciso a non rimettere più un sola zampa nell'acqua.
Maria e Giuseppe avevano cercato un ponte o una barca per attraversare il corso d'acqua, ma non avevano trovato nulla. Che cosa avrebbero potuto fare? Giuseppe stava già rimboccando il suo mantello, deciso a prendere Maria sulle sue spalle per passare a guado. Ma l'idea di Giuseppe non piaceva affatto a Maria; egli avrebbe potuto prendere freddo o farsi male.
Ella si era avvicinata completamente alla riva e cantò dolcemente. Una risposta si alzò dalle acque, come un dolce tintinnio di campane. E, all'improvviso, l'acqua si irrigidì, formando un ponte trasparente come il vetro, ma tanto solido da permettere a Maria, Giuseppe e persino all'asinello di guadagnare l'altra riva.





Nel tempo in cui Maria, Giuseppe e il loro asinello camminavano in direzione di Betlemme, non esistevano ancora i rubinetti. Donne e giovinette prendevano le loro anfore e andavano ad attingere l'acqua alla fonte. Vi si ritrovavano per fare due chiacchiere. La fonte era un luogo d'in contro, il luogo in cui si scambiavano le ultime notizie.
Quella sera, Ruth prese l'anfora per andare alla fonte. Non appena uscì di casa, fu abbagliata dalla luce intensa di una stella. Questa stella era di un tale splendore che tutte le altre stelle e la Luna stessa impallidivano al suo confronto. Ruth, stupefatta, restò immobile sul posto. Non riusciva a staccare gli occhi da questa stella sfavillante. Dimenticò persino che ora era e quel che doveva fare. Quale messaggio annunciava quell'astro scintillante?
Il freddo le mordeva le dita e la riportò alla realtà. Afferrò l'anfora e si diresse rapidamente verso la fonte. Li, non c'era più nessuno. Tutti erano rientrati a casa. Ruth, lesta, appese l'anfora alla catena. ma si attardò di nuovo: la stella si rifletteva sul fondo del pozzo, l'acqua brillava come oro. La giovane meravigliata mormoro: "Che bagliore scintillante, se soltanto mia nonna potesse vederlo!"
Ma la nonna stava seduta in casa nella sua poltrona. Le sue gambe, indebolite dall'età, non la sostenevano più. Ruth lasciò scivolare con prudenza l'anfora nel pozzo per non turbare l'acqua. Quando la risalì, la giovane si meravigliò una volta di più. Giacché l'acqua nell'anfora brillava anch'essa come oro. Vi immerse la punta del dito e l'assaggiò: l'acqua aveva lo stesso gusto di sempre.
Ruth afferrò l'anfora e tornò rapidamente a casa. Appena aprì la porta gridò: "Nonna, guarda cosa ti ho portato!". E le fece rimirare l'acqua che scintillava come Oro puro. "Guarda! Ha conservato lo splendore della stella affinché anche tu potessi vederlo". La vecchia donna osservò l'acqua pensosamente e disse: "Che cosa è questa luce che si mette a brillare sul Mondo e per cui l'acqua pura ama conservarne lo splendore?" Poi, voltandosi verso Ruth, aggiunse: "Ecco, ne vedo persino il riflesso persino nei tuoi occhi. Conservala preziosamente."
La notizia dell'acqua d'oro si diffuse rapidamente e tutti venivano ad attingerne. Veniva attinta in gran quantità, ma l'acqua d'oro non si esauriva. Conservò il suo splendore fino... fino a quando veramente? Fino al giorno in cui il bambino Gesù nacque a Betlemme. Da allora, è Lui, che si è messo ad illuminare il Mondo con la Sua Luce.


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